Descrizione
La Biblioteca di Issogne organizza questa mostra di Mattia Paladini, fotografo nato ad Ivrea, ma che vive da sempre a Issogne, in Valle d’Aosta, regione alpina le cui montagne e atmosfere hanno determinato il suo modo di concepire la fotografia, focalizzando il suo lavoro sui sentimenti umani in relazione al paesaggio naturale.
La sua ricerca è incentrata sul paesaggio, inteso come luogo di intervento umano, incontro tra natura ed architettura; le sue immagini includono spesso la campagna valdostana, scenari sospesi tra la montagna e il luogo antropizzato caratterizzati da un’indefinita collocazione temporale.
Attratto dal bianco gelido del Nord, dai luoghi asettici e dalle grandi opere ingegneristiche in zone difficilmente accessibili, viaggia periodicamente alla ricerca di nuovi scenari da fotografare, sempre attento a riportare le reali proporzioni tra uomo e spazio circostante. Ha fotografato paesaggi in Norvegia, Islanda, Far Oer, Groenlandia, Bretagna, Normandia, Giordania, Togo, Arizona, California, Nevada, Vietnam e Scozia.
Le fotografie di questa mostra fanno parte di un lavoro aperto legato al paesaggio valdostano che si chiama “Solo pietre”. Di questo lavoro il fotografo dice: "Solo Pietre, 2010-on going, è un lavoro in continuo aggiornamento che ormai procede dal 2010 e con il quale misuro la mia evoluzione.
Valle d’Aosta, regione 100% montuosa situata nel nord Italia al confine con Francia e Svizzera, importante zona di passaggio verso il cuore dell’Europa.
Invito ad osservare senza giudizio critico il paesaggio e tutti gli scenari che l’intervento umano e naturale creano fondendosi assieme.
Il territorio impervio ha reso l’intervento umano molto complicato e spettacolare, ogni lembo di terra e roccia sono possibili colonne portanti dell’opera umana.
La natura ospita con tutto il suo fascino le costruzioni indispensabili alla vita e lo sviluppo moderno."
Il territorio impervio ha reso l’intervento umano molto complicato e spettacolare, ogni lembo di terra e roccia sono possibili colonne portanti dell’opera umana.
La natura ospita con tutto il suo fascino le costruzioni indispensabili alla vita e lo sviluppo moderno."
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Dèrniere modification: 11/09/2024 17:29:49